Ogni posto ha un modo per chiamare un vulcano con il quale deve convivere. Un vulcano può essere femmina "la montagna", come l'Etna o maschio "iddu" come lo Stromboli, un gigante nero che veglia e che contemporaneamente incute timore all'isola di Stromboli ma che da sempre, da millenni, è parte inscindibile di questa isola, la sua croce e la sua delizia ma in ogni caso l'identità stessa dei suoi abitanti.
A cercare notizie sullo Stromboli il primo risultato è che questo è un vulcano attivo, uno dei più attivi al mondo, e infatti le eruzioni sono praticamente costanti e rappresentano il soundscape tipico di quest'isola.
Queste eruzioni constanti non sono quasi mai problematiche: fanno infatti parte del normale ciclo vulcanico dello Stromboli. Una sorta di congegno naturale per riequilibrare l'attività esplosiva interna.
Oggi l'isola conta circa 400 abitanti e dopo la violenta eruzione del 1930 fu grazie a Roberto Rossellini che ambientò qui il suo Stromboli Terra di Dio con Ingrid Bergman, che l'isola iniziò piano piano a rientrare nelle carte geografiche turistiche.
Attualmente l'isola è un buen retiro, un pezzo di terra immerso nel blu del mar Tirreno dove riuscire a rilassarsi seguendo l'andamento lento delle giornate scandite dal ciclo del sole, dall'uscita dei pescatori, dai rimbombi del vulcano. Fare il bagno nel blu cristallino del mare delle Eolie, rallentare il ritmo e godersi la pace di una casa a Stromboli, all'ombra di "Iddu".